ll bilancio idrologico analizza i flussi di acqua in ingresso, quelli in uscita, le trasformazioni e i vari livelli di immagazzinamento attraverso i sistemi naturali. In relazione agli obiettivi di indagine è sempre necessaria comunque la definizione della scala alla quale si determina un bilancio, ossia bisogna stabilire il volume di controllo. L’unità territoriale che viene utilizzata normalmente come volume di controllo è quella del bacino idrografico ma può anche essere costituita da solo versante oppure da una semplice parcella di terreno.

Il bilancio idrologico ed idrogeologico alla scala del bacino idrografico

Il bilancio idrologico viene impostato secondo il principio generale della conservazione della massa:
QIN = QOUT 
Dove QIN rappresenta la portata totale in ingresso ovvero la totalità degli AFFLUSSI mentre QOUT quella in uscita ovvero la totalità dei DEFLUSSI
Bilancio idrologico

Portate in entrata (AFFLUSSI)

Le portate in entrata  superficiali (Qi) sono costituite dalla precipitazione (P),  mentre quelle sotterranee sono costituite dal flusso sotterraneo (Si) che può comunque raggiungere la superficie riemergendo in una sorgente.

QI  = PI Si (portata totale in entrata)

PI (precipitazione)
SI (portata in entrata sotterranea)

Viene considerata non solo la precipitazione liquida (PA ) (pioggia) ma anche quella solida ovvero la precipitazione nevosa (PN) (neve).

PI = PN + PA

PN = HN(P) · A  (precipitazione nevosa)
PA = Hp · A      (precipitazione acquosa)

HN(P) = HN · 100  (altezza della neve trasformata in altezza di pioggia) [mm]
HN                           (altezza della neve)                            [mm]
Hp                           (altezza della pioggia)                         [mm]
A                         (regione considerata)                         [mm2]

oppure

PI = PN + PA= Hi · A = (HN(P) + Hp) · A              [mm3]

Hi = (HN(P) + Hp)  (altezza totale pioggia)                  [mm]

La precipitazione può entrare nel sistema da qualsiasi punto del bacino, direttamente dalla superficie oppure dalla rete idrografica. Una parte della precipitazione non raggiunge la superficie per effetto dell’intercettazione della vegetazione e viene considerata come immagazzinata dal sistema (Ia).

Portata immagazzinate (QT)

Il sistema terreno-vegetazione costituisce il serbatoio naturale dell’acqua che non defluisce in tempi brevi verso la rete idrografica. Una piccola parte dell’acqua in afflusso, in superficie, quella di precipitazione viene intercettata immediatamente dalla vegetazione ed immagazzinata, un’altra viene immagazzinata nelle depressioni naturali superficiali. Una parte dell’acqua che defluisce lungo la superficie può essere intercettata e immagazzinata nella rete idrica del bacino costituendo una riserva che bisogna sempre considerare rispetto al bilancio complessivo. Un’altra parte invece rimane intrappolata nel suolo come umidità. Infine una parte dell’acqua si infiltra nel sottosuolo andando ad alimentare gli acquiferi

QT = Tv + Tw + TD + TSL + TR

To Ia (portata immagazzinata dalla vegetazione)
Tw o Ie (portata immagazzinata negli acquiferi)                                     [mm3]
TD o Ig (portata immagazzinata nel suolo come umidità)                        [mm3]
TSL(portata immagazzinata dalle depressioni superficiali)                       [mm3]
T(portata immagazzinata nella rete idrica del bacino)                         [mm3]

Ai fini del bilancio idrico TDTR vengono considerati se non in certe condizioni limite, come quando ci si trova in presenza in suoli ad altissima ritenzione idrica oppure si analizza il bilancio di grandi bacini idrografici. Anche, Tviene considerato se non in certe condizioni, come quando si ha a che fare con bacini coperte da grande quantità di vegetazione, e comunque viene riunito insieme a  TSL in uno stesso coefficiente di solito, Ia . Semplificando possiamo definire la portata immagazzinata QT nel modo seguente:

Q= Ie+ Ia

dove Ie  rappresenta linfiltrazione

Portate in uscita (QO)

Le portate in uscita sono quelle portate che vengono perse dal sistema per deflusso superficiale sub-superficiale o profondo (QOS) e per evapotraspirazione (ETR o E).

                                QO = QOD + QOS + ETR

QOD (Portata di deflusso totale alla chiusura del bacino idrografico)
QOS (Portata di scorrimento profondo in uscita dal sistema)
ETR (evapotraspirazione)

Il deflusso superficiale o sub-superficiale è determinato dall’acqua che non si infiltra e non evapotraspira per effetto della traspirazione delle piante e dell’evaporazione.

                                          QOD = OR + ORS

OR (portata di deflusso superficiale) (o ruscellamento superficiale)
ORS (deflusso ipodermico) (ruscellamento ipodermico o sub-superficiale)

Il deflusso superficiale e sub-superficiale è anche chiamato ruscellamento (R)

R = QOD= ORS + OR

Possiamo quindi semplificare il bilancio in uscita

                                  QO = R +QOS + ETR

La parte di acqua che dal suolo e dalla superficie evapora e quella che entra nel ciclo delle piante e che viene “traspirata” è chiamata acqua di evapotraspirazione. I termini del bilancio per l’evapotraspirazione sono: 

ETR= Ev + Tr

Ev (evaporazione diretta)
Tr (traspirazione)

Possiamo quindi definire la portata d’acqua totale in uscita QO:

                               QO = R + QOS + ETR =R+QOS+(Ev + Tr)

Sintesi di bilancio

Sintetizzando i termini del bilancio e considerando le portate sotterranee profonde in entrata praticamente uguali a quelle in uscita, possiamo ottenere la seguente espressione per il bilancio idrologico alla scala del bacino:

QI = QT + QO

PISI= (Ie+Ia)+ R  + QOS + ETR

SI QOS

BILANCIO IDROLOGICO TOTALE

P = E + R +I  

oppure

PIa – E =  R + Ie

Caratteristiche e obbiettivi dei bilanci idrici

Bilancio idrico naturale 

Per bilancio idrico si intende (D.M. 28 luglio 2004) la comparazione, nel periodo di tempo
considerato, fra le risorse idriche (disponibili o reperibili) in un determinato bacino o
sottobacino, superficiale e sotterraneo, al netto delle risorse necessarie alla conservazione degli ecosistemi acquatici ed i fabbisogni per i diversi usi (esistenti o previsti).

Viene normalmente valutato a scala regionale e su base annua a partire dai dati meteo-climatici (precipitazione e temperatura).

Per sopperire alla mancanza di stazioni ad alta quota, che potrebbe comportare una sottostima della lama d’acqua, i dati normalmente vengono estrapolati mediante leggi di correlazione fra la precipitazione (P) e l’altitudine (h).

Bilancio idrologico 

il bilancio idrologico permette di valutare, per ciascun bacino idrografico, l’entità delle
risorse idriche superficiali disponibili, derivanti sia dai quantitativi d’acqua di
ruscellamento superficiale sia da quelli provenienti dai corpi idrici sotterranei. I valori
del deflusso superficiale derivano pertanto direttamente dalle analisi svolte nel bilancio idrogeologico in quanto, oltre ad una componente dovuta al ruscellamento (data dalla differenza tra le precipitazioni efficaci e l’infiltrazione), vi è una componente del deflusso sotterraneo coincidente con i volumi emergenti dai corpi idrici sotterranei. Per quanto riguarda la distribuzione mensile del ruscellamento, spesso si assume che abbia lo stesso andamento della precipitazione, ovvero che l’aliquota di pioggia che ruscella in superficie scorra nel corso d’acqua nello stesso mese in cui è caduta. Vengono valutate in questo senso e sempre alla scala regionale anche le emergenze in superficie degli acquiferi minori.

Bilancio idrogeologico 

Il bilancio idrogeologico permette di valutare l’entità delle risorse idriche sotterranee disponibili su tutto il bacino idrogeologico, ossia su quella frazione del bacino idrologico posta nel sottosuolo. Permette pertanto di stabilire se i volumi d’acqua siano utilizzabili senza apportare squilibri al bacino idrologico naturale. Mediante il calcolo del bilancio è inoltre possibile effettuare la verifica dello schema di circolazione idrica sotterranea e quindi i limiti idrogeologici proposti. Vi è una parte delle acque sotterranee che transita in acquiferi minori di cui spesso non si hanno a disposizione misure sulle emergenze: per questi acquiferi si assume di solito che il volume medio annuo sia pari al volume calcolato con l’infiltrazione potenziale.

Volumi in entrata nel bacino idrogeologico(QIN (s))

Valutazione dell’infiltrazione totale 

Nella valutazione dell’infiltrazione totale è necessario considerare eventuali apporti idrici indiretti (Iind), naturali (Iind (n)) o artificiali (Iind (ex)),che non derivano quindi dall’apporto della sola precipitazione che si infiltra e che alimenta il bacino.

Pertanto l’infiltrazione totale It si ottiene dalla seguente equazione:

It = Ip + Iind = Ip + Iind (n) + Iind (ex)

dove

Ip     (infiltrazione efficace presunta)
Iind   (apporti idrici indiretti)

Apporti idrici indiretti di origine naturale (Iind (n))

Per la valutazione di It è necessario considerare eventuali apporti idrici indiretti naturali (Iind (n)), corrispondenti  in generale a:
travasi da altri corpi idrici sotterranei (valutati per ogni corpo idrico significativo
secondario);
alimentazione proveniente da corpi idrici superficiali (rapporti falda-fiume e/o valutazione dei volumi idrici di infiltrazione secondaria all’interno di inghiottitoi).

Nel calcolo del bilancio quindi idrogeologico si deve tener conto quindi di quella quota parte di infiltrazione corrispondente ai travasi tra corpi idrici sotterranei adiacenti e alle acque di ruscellamento sulle principali conche endoreiche, convogliate agli acquiferi mediante inghiottitoi.

Apporti idrici indiretti di origine artificiale (Iind (ex))

Per la valutazione di It è necessario considerare potenziali apporti per infiltrazione derivanti da:
alimentazione artificiale;
acque di irrigazione (volumi idrici riferibili ad eventuali surplus di acque di
irrigazione che percolano verso le falde e sui quali non esistono elementi di
valutazione; a scala regionale possono essere considerati trascurabili).

Per ciascuno dei corpi idrici sotterranei significativi principali sarà sempre necessario valutare le lame medie di precipitazione (in mm/anno) e di infiltrazione efficace presunta Ip (in mm/anno).

 

Volumi in uscita nel bacino idrogeologico (QOUT (s))

Le perdite naturali del sistema sono determinate dall’evapotraspirazione reale (ETr), dalle uscite in superficie delle sorgenti o pozzi artesiani (Ss) e dalle perdite al letto degli strati non impermeabili WL , mentre quelle artificiali sono dovute ai prelievi diretti dalla falda (pozzi di emungimento) (Ww)

QOUT (n)  = ETr + Ss + WL

QOUT (ex)  =  Ww

QOUT (s) = QOUT (n) + QOUT (ex)

QOUT (s) = ETr + Ss Ww + WL

Bilancio idrogeologico complessivo

Il bilancio idrogeologico sara dato quindi da:

QIN(s) = QOUT (s)

Ip + Iind (n) + Iind (ex) =ETr + Ss Ww + WL

Verifica del bilancio idrogeologico

Il bilancio idrogeologico si considera in pareggio quando viene soddisfatta la seguente relazione:

Metodo e calibrazione

I QIN(s) e i QOUT (s) vengono stabiliti per ciascun corpo idrico sotterraneo che viene considerato “chiuso”, ovvero considerando nulli o trascurabili gli interscambi  fra corpi idrici adiacenti. Se gli scarti percentuali di ε risultano maggiori del 10%, può darsi che vi siano stati errori di valutazione dei vari parametri del bilancio oppure del dominio idrogeologico considerato. Un’altra ipotesi è quella della relativa esistenza di prelievi eccedenti la potenzialità del dominio idrogeologico considerato (con conseguente impoverimento più o meno marcato della risorsa).
Nella fase di calibrazione, a vantaggio della sicurezza, il residuo o errore di bilancio (ε) è utilizzato nel modo seguente:

  • se QIN(s) > QOUT (s), il residuo è sottratto a QIN(s) (QIN(s) (corretto) = QIN(s) – ε);
  • se QIN(s)QOUT (s), il residuo è sottratto a QOUT (s) (QOUT (s) (corretto) = QOUT (s) – ε).

Per distinguere quindi se l’errore sia dovuto ad una eccedenza delle entrate sulle uscite o
viceversa, si traduce il valore di ε in una coppia di valori (εIO) per cui:

  • εI = ε, se QIN(s) > QOUT (s)
  • εI = 0, se QIN(s)QOUT (s)
  • εO= ε, se QIN(s)QOUT (s)
  • εO = 0, QIN(s)QOUT (s)

Procedura di calibrazione

La calibrazione ha come obiettivo l’individuazione, per ciascuna delle uscite (sorgenti e/o travasi), della percentuale di volume degli apporti totali al corpo stesso che passa dalla singola uscita e pertanto viene eseguita separatamente per ciascun corpo idrico sotterraneo secondario. E’ da tener presente che se un acquifero riceve acqua per travaso da corpi idrici adiacenti, la sua calibrazione è possibile solo dopo aver risolto il bilancio degli acquiferi che travasano verso di esso. La procedura di calibrazione quindi è strutturata nel seguente modo:

  • si assegna a ciascun corpo idrico secondario il valore del residuoI O) del gruppo di corpi idrici a cui esso stesso appartiene;
  • si individuano sulla carta idrogeologica, i corpi idrici sotterranei secondari di cui sono noti tutti gli apporti in ingresso;
  • si calcolano per ciascuno corpo secondario gli apporti idrici per:
    • infiltrazione: si ricava dalla “grid” dell’infiltrazione il volume di infiltrazione al corpo idrico secondario e lo si diminuisce del valore εI;
    • travaso da corpi idrici adiacenti;
    • ruscellamento (R) sulle conche endoreiche che alimenta l’acquifero l’acquifero e lo si diminuisce del valore εI;

• per ciascuno acquifero secondario si calcolano le uscite da

    • sorgenti (Ss) – si ricava il valore di Ss e lo si diminuisce del valore εO;
    • travasi (Rr) – viene ricavato per differenza tra gli apporti totali e gli Ss complessivi (nel caso di travaso verso due o più corpi idrici sotterranei secondari, il volume di travaso verso ciascuno di essi (Rri ) verso ciascuno di essi viene determinato ripartendo, in modo proporzionale, Rr secondo percentuali ricavate in base alla lunghezza della linea di spartiacque sotterraneo che divide i diversi corpi idrici;
  • per ogni uscita (sorgente o travaso che sia) viene ricavato il valore che essa
    percentualmente rappresenta rispetto agli apporti idrici totali del corpo idrico
    considerato.

Dal bilancio medio annuo idrologico ed idrogeologico è possibile ricavare in conclusione i seguenti elementi fondamentali:
• la valutazione dei volumi naturali in afflusso per ciascun corpo idrico sia superficiale sia sotterraneo;
• la valutazione dei volumi idrici derivanti da interscambi tra corpi idrici sotterranei e/o superficiali.

 

fonte: Regione Abruzzo – Piano di tutela delle acque (D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152 e s.m.i) – Allegato – Bilancio idrologico e idrogeologico

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