Le espansioni laterali (lateral spreads) (LS) si verificano quando corpi rocciosi rigidi e fratturati (arenarie massive, calcari o depositi vulcanici) sono sovrapposti a terreni a comportamento plastico, prevalentemente argillosi.
Genesi ed evoluzione
Tali fenomeni di espansione hanno come fattori predisponenti l’elevata energia del rilievo e la decompressione, che può avvenire in alcune aree anche in tempi molto lunghi successivamente al ritiro di spesse coltri di ghiaccio, e come cause innescanti eventi sismici, incrementi delle pressioni interstiziali nel substrato plastico o del carico piezometrico nelle sovrastanti rocce rigide, il ritiro di ghiacciai e l’erosione fluviale.
La variazione di pressione esercitata da un ammasso roccioso induce su terreni a comportamento plastico una deformazione. Pertanto questi cominciano a muoversi in maniera differenziale portandosi dietro le sovrastanti masse rocciose che si suddividono in blocchi, lungo fratture preesistenti o di neoformazione e si abbassano in maniera differenziale nei terreni plastici, si spostano lateralmente verso valle, con un movimento a prevalente componente orizzontale. I materiali argillosi che vengono mobilitati, possono risalire per fenomeni di estrusione lungo le fratture e/o formare dei rigonfiamenti laterali alle placche rigide. Si assiste quindi a fenomeni di assestamento differenziale, lungo fratture preesistenti o di neoformazione, e di estensione laterale.
Si tratta di fenomeni di solito molto profondi, che possono coinvolgere masse anche di notevoli dimensioni e spessori.
Il movimento si verifica generalmente con una velocità lenta e con modeste pendenze dei piani di separazione tra i corpi rocciosi e il materiale plastico.
La componente orizzontale degli spostamenti è nettamente prevalente su
quella verticale. Inoltre il regime delle pressioni neutre è poco variabile nel tempo e le sue possibili variazioni sono comunque trascurabili.
Evidenze morfologiche
Non sempre è possibile individuare una vera e propria superficie di rottura, ma si verificano piuttosto deformazioni diffuse in ampi volumi di materiale.
I vari blocchi, traslando verso valle, danno luogo a un corteo di ammassi rocciosi, i quali risultano sempre più scompaginati man mano che ci si sposta verso valle.
Al fenomeno di LS si possono associare altri movimenti franosi come crolli, ribaltamenti, colamenti, scorrimenti rotazionale e traslativi che coinvolgono sia i materiali lapidei sia i depositi terrigeni.
L’evidenza morfologica della presenza di un’espansione laterale è costituita, nelle rocce rigide di copertura, dalla presenza di trincee e solchi, mentre nei
materiali plastici, posti ai margini della placca rigida, da rigonfiamenti.
Velocità di movimento
Questi fenomeni generalmente, si sviluppano con movimenti così lenti che spesso non sono apprezzabili alla scala storica. In tali condizioni la loro esistenza può essere evidenziata solo attraverso dettagliati studi geomorfologici e strutturali, dall’esame dei danni su vecchie strutture, reti stradali o di servizi oppure attraverso sofisticati sistemi di monitoraggio.
FONTI
TESTI
Fenomeni di dissesto geologico – idraulico sui versanti – Classificazione e simbologia – APAT, 2006
Landslide recognition – Identification, Movement and Causes, John Wiley, Chichester – DIKAU R., BRUNSDEN D., SCHROTT L. & IBSEN M. [a cura di] (1996)
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